Operation Records Book (RAF Form 541): Falconara 21/22 Feb B IV BZ496 - F/S Barratt A.F. - Sgt. Creedy - Sgt. Doherty J.A. - Sgt. McRea R. - Up 21.05 - Eleven aircraft were briefed, one on nickeling at CODIGORO and the remaining 10 divided up on two recces. 4 aircraft to recce roads and rail POLESELLA-PADUA-MESTRE-NERVESA. 4 aircraft on MESTRE-PORTOGRUARO-CASARZA-UDINE. Later two aircraft were put onto the bridge GRISOLERA. Unfortunately two of our aircraft one piloted by F/S BARRATT and one by Sgt. KELSO failed to return.
http://www.joebaugher.com/usaf_serials/usafserials.html: Douglas A-20J-20-DO Havoc 43 -21994 to RAF as Boston IV BZ496. Missing from night intruder mission Feb 21 1945
L'aereo fu presumibilmente colpito da flak e cadde presso San Michele al Tagliamento. In questo caso la fonte di riferimento viene dal CWGC e riguarda il primo luogo di sepoltura dell'intero equipaggio, interamente deceduto, che fu traslato dal Cimitero di San Michele a quello di Padova nel maggio del 1946. E' ragionevole supporre che l'aereo faceva parte del gruppo dei quattro night intruders inviati sull'area di Mestre-Portogruaro-Casarza-Udine.
Nel libro riguardante la storia di San Michele al Tagliamento è confermata la caduta dell'aereo: "21 FEBBRAIO Ore 20,30. Bombardamento alle Comugne. La contraerea centra un bimotore che precipita con 4 morti. A tal proposito scrive nelle sue memorie il parroco abate di San Michele don Nicola Nadin: I 4 aviatori erano Italiani. I Tedeschi avevano preparato le cassette per raccogliere i resti carbonizzati e seppellirli. Ma dalle piastrine, portate loro dai soliti italiani, riconosciuti chi erano, fecero un buco nel luogo e con la pala buttarono dentro le ossa alla rinfusa". A parte l'inesattezza sulla nazionalità degli aviatori, peraltro riscontrata in più testimonianze riguardanti altri aerei precipitati nel nord est italiano, non ci sono dubbi che l'avvenimento sia riferito al Boston BZ496 (grazie a Massimiliano Galasso dell'Associazione Culturale "Il Timent").
E' doveroso ricordare il martirio subito dalla cittadina di San Michele al Tagliamento, Medaglia d'oro al merito civile per le distruzioni e l'alto numero di vittime subite durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale: "Piccolo centro di circa tremila abitanti, durante l'ultimo conflitto mondiale, per la posizione geografica e per la presenza di collegamenti strategici sul proprio territorio, fu sottoposto, tanto da essere definito "la Cassino del Nord", ad oltre sessanta bombardamenti aerei alleati, che provocarono numerose vittime civili e la quasi totale distruzione dell'abitato. La popolazione dovette trovare rifugio, tra stenti e dure sofferenze, nei paesi vicini, in dimore di fortuna: fienili, stalle, baracche e tuguri fatiscenti. Con dignità e coraggio, affrontava, col ritorno alla pace, la tenace opera di ricostruzione morale e materiale del paese."