Una delle foto più celebri della Seconda Guerra Mondiale mostra un B-24 in fiamme con l’ala sinistra spezzata. L’utilizzo di quest’immagine è stato talvolta improprio a causa della sua evidente drammaticità, mentre le didascalie che solitamente la accompagnano non sempre rendono fede alla realtà dei fatti. Pur essendo di dominio pubblico, è doveroso segnalare che la fotografia proviene dalla collezione di John Gottschalk, all’epoca operatore radar sui B-24 del 464th BG. L’aereo fotografato nei suoi ultimi istanti di volo è il B-24 L Serial Number 44-49710 “Stevenovich II” del 464th BG 779th BS noto soprattutto come “Black Nan” per la lettera N nera in fusoliera. Nella parte più in basso dell’immagine sono perfettamente riconoscibili i paesi di Campotto e S.Antonio, il torrente Idice e lo scolo Garda.
Il bombardiere era decollato quella mattina del 10 aprile dalla base di Pantanella, in Puglia: era l’aereo “pathfinder” del 779th BS, cioè quello che guidava tutti gli altri ed identificava l’obiettivo. Si trattava di un bombardamento tattico: i B-24 dovevano rovesciare tonnellate di bombe sulle truppe tedesche trincerate presso Lugo. Alle 12,10 subito dopo lo sgancio, il Liberator fu colpito da un colpo diretto di contraerea che gli spezzò l'ala sinistra. Unico superstite dell'equipaggio fu il radar navigator 1st Lt. Edward F. Walsh; catturato non appena toccò terra, fu portato in un ospedale civile dove gli furono mostrate le piastrine di tre dei suoi compagni: del pilota Lt. Col. James H. Gilson, del puntatore Cap. George R. Wall e del mitragliere S/Sgt. Melvin C. Thomason. I tedeschi gli comunicarono che ne avevano trovato i corpi tra i rottami dell’aereo ma Walsh, osservando con attenzione gli oggetti, si accorse che non portavano segni né di bruciature né di colpi violenti. Da questo indovinò che erano stati uccisi durante la discesa col paracadute. Quanto agli altri, non lo poteva sapere, ma solo immaginare: il Black Nan aveva trascinato nella sua caduta sette uomini. Erano il copilota Capt. Charles H. Foote, i navigatori 1st Lt. Robert J. O’Leary e Capt. Lacy P. Morton, il motorista T/Sgt Jerrold R. Ruben ed i mitraglieri S/Sgt Charles F. Montague Jr, Robert C. Rogers e Norman S. Cope.
Il rapporto sulla perdita del Black Nan riporta che l’aereo precipitò indicativamente in un’area a sud di Medicina. Durante la ricerca di testimonianze è emerso che esso cadde presso Sesto Imolese. In prossimità della località chiamata La Balia gli autori hanno rinvenuto i resti di uno dei quattro motori che giacevano ancora nel sottosuolo. Le immagini mostrano alcune targhe rinvenute sul luogo d’impatto del Black Nan. Il bombardiere era stato costruito dalla Ford Motor Company con contratto nr. 4357/4606. La Solar Aircraft Company di San Diego era ed è l’azienda che produce turbine per i turbocompressori.
Nel mese di aprile 2013 siamo stati contattati da mr. Ryan Day di Austin, Texas, nipote del copilota Capt. Foote. Ryan è stato molto gentile nel fornirci ulteriori notizie sull'equipaggio del Black Nan. Il Lt. Col. Gilson l'aveva chiamato Stevenovich II ispirandosi al nome del suo giovane figlio Steven; aveva poi aggiunto il suffisso "ovich" nella speranza che, se mai un giorno avesse dovuto atterrare in territorio controllato da soldati sovietici, questi l'avesssero trattato in maniera amichevole. Nel fatale giorno della sua ultima missione, a bordo del Black Nan si trovava un equipaggio inusuale, composto dall'intera leadership del 779th Squadron e per 5/11 dagli uomini del Capt. Foote. La guerra stava per terminare, e a molti aviatori mancavano le 35 missioni necessarie per poter far ritorno a casa: "The leadership of the Bomb Group and the Squadron did not fly as many sorties as most flight crews, and they were trying to get in as many flights as they could so they could reach the required 35 missions so they could return home. That is why the crew of the Black Nan was compromised of just about the entire leadership of the 779th. Glison was the 779th's Commanding Officer, Foote was the 779th's Operations Officer, Wall was the 779th's Lead Bombardier, O'Leary was the 779th's Lead Navigator, and Morton was the 464th Navigation Officer".Da informazione avute da Morris Rozen, all'epoca navigatore del Lt Col.Gilson, Walsh si fratturò entrambe le gambe quando atterrò malamente su di un albero. La causa sarebbe da imputare alle pallottole tedesche, che avrebbero danneggiato il suo paracadute facendogli aumentare la velocità di caduta.