Operation Records Book (RAF Form 541): Falconara Night 19/20 Feb. Boston V BZ586 - Major A.V. Johnson - Lt. L.M. Jacobs - P/O T.B. Cooper - F/S H. Morgan - TO ATTACK VIGODARZERE M/YARDS & RECCE PADUA-POLESELLA - This a/c did not return from this operation.
http://www.joebaugher.com/usaf_serials/usafserials.html: Douglas A-20K-15-DO Havoc 44-742 to RAF as Boston V BZ586. Missing from mission to Vigodazere Feb 20, 1945.
Articolo del quotidiano "Il Popolo Vicentino" del febbraio 1945: "Velivoli anglo-americani hanno l'altra sera sorvolato una zona della nostra città, seminando sull'abitato e sulle strade centinaia di bombe-farfalla. Non si lamentano vittime: una casa è stata leggermente danneggiata. Un apparecchio nemico, colpito dalla contraerea, è precipitato in fiamme nei pressi di Santa Maria di Camisano".
Articolo del quotidiano "Il Gazzettino" del febbraio 1945: "Un apparecchio abbattuto - Lunedì sera, aerei nemici hanno sganciato delle bombe a Vigodarzere dove, fra l'altro, hanno causato un incendio, e nelle zone di Campodoro e Villanova di Camposampiero. Un aereo colpito dalla contraerea è precipitato nelle campagne di Campodoro."
La notizia è stata ripresa dallo storico vicentino Giuseppe Versolato e pubblicata nella sua opera "Bombardamenti aerei degli alleati nel vicentino 1943-1945" Gino Rossato Editore 2001: "19 febbraio 1945. La cronaca locale riportò l'abbattimento di un bombardiere notturno nei pressi di S. Maria di Camisano. Il fatto, secondo alcune testimonianze locali, avvenne verso le 21.30 . L'aereo esplose al suolo ma non vennero trovati membri dell'equipaggio. Dall'esame dei rottami si accertò che si trattava di un velivolo bimotore. Alcune sommarie ricerche hanno permesso di accertare che il velivolo non era di nazionalità americana e neppure un velivolo da bombardamento del 205° Gruppo RAF che in quel giorno non subì perdita alcuna. Quasi sicuramente si trattò di un Mosquito Mk29, appartenente 600° Squadron Caccia Notturni della RAF, ovvero di uno dei consueti "Pippo" che ronzavano ogni notte nei cieli del Nord Italia. Il secondo perso dagli alleati in territorio vicentino dopo quello caduto a Marola nella notte del 29 gennaio 1945".
Non ci possono essere dubbi sull'identificazione del "Pippo" precipitato a Santa Maria di Camisano grazie a una favorevole concomitanza di condizioni: l'esistenza di una datazione precisa, l'esiguo numero di aerei precipitati in quella data (due) ed il fatto, estremamente raro, che tutti gli aviatori riuscirono a salvarsi lanciandosi con il paracadute. In effetti è esattamente quello che riporta Versolato quando scrive che " l'aereo esplose al suolo ma non vennero trovati membri dell'equipaggio".
I diari operativi inglesi ci mettono a conoscenza solo parzialmente di quanto accadde agli aviatori: in data 3 maggio 1945 Johnson, Jacobs e Cooper rientrarono al 55° Squadron in "full Partisan attire looking", cioè vestiti ed equipaggiati come dei veri partigiani, mentre non fanno particolare menzione a Morgan che rientrò in reparto qualche giorno dopo. I quattro erano stati effettivamente soccorsi, aiutati e nascosti dai partigiani della Brigata Mazzini operante nella zona di Fara Vicentino.
Lo storico e ricercatore Francesco Brazzale così riporta: "I quattro aviatori, due sudafricani e due inglesi, riuscirono a raggiungere, su indicazione del loro Comando, con una cartina geografica e una bussola, Fara Vicentino, area di operazioni della Brigata "Mazzini", dove esisteva un gruppo molto attivo per il trasferimento di militari alleati in Svizzera; i partigiani nascosero e ospitarono i quattro, dividendoli poi per sicurezza tra due gruppi. I due sudafricani rimasero nell'area montana, tra Fara, Salcedo e infine a Monte di Calvene, fino alla Liberazione, i due inglesi furono affidati ad un altro gruppo attiguo. Il maggiore sudafricano Jonhson tornò in zona negli anni '70 per trovare e ringraziare chi lo aveva aiutato. L'ex partigiano del paese Giuseppe Dalla Valle "Fumo" ha fatto in tempo a rilasciare un'intervista con dettagli e lettere di Johnson, riportati su una dispensa di storia locale, "Le porte della Memoria" nel 2009".
Dispensa realizzata dal Comune di Thiene. Ricerche a cura di Giannico Tessari per conto dell'Associazione Amici della Resistenza (ANPI e AVL) di Thiene in occasione del Giorno della memoria e Giorno del Ricordo 2009.
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Note di Francesco Brazzale: "Il Dalla Valle citato e che ha fornito dati e documenti abitava all'epoca in centro a Fara Vicentino, a un centinaio di metri dalla mia abitazione. Flavio Pizzato "Serse", citato negli appunti era pure del paese; ha poi scritto un volumetto di ricordi partigiani dal titolo "Terre Rosse", da cui è stato tratto un film; gli abbiamo intitolato la Biblioteca Comunale di Fara."Silva" era nome di battaglia di Francesco Zaltron, caduto in combattimento nel marzo 1945, comandante della Mazzini, Medaglia d'Oro al Valor Militare. Dalla Valle racconta che i due piloti furono accompagnati presso il Comando della Mazzini a Mortisa di Lugo (appena a nord di Calvene), su disposizioni di "Silva", il che corrisponde. Però dopo sono certo che i due finirono in zona più montana, a Monte di Calvene, e furono ospitati da Marcellina Brazzale (ho fatto in tempo a conoscerla, non eravamo parenti, in quella contrada hanno tutti il mio cognome, veniva da lì anche mio nonno); negli anni '70 il maggiore Johnson venne dal Sudafrica a trovarla, il Giornale di Vicenza ci aveva scritto un paio di articoli che ho regalato al piccolo Museo della Resistenza di Mortisa. Allego anche una foto di un gruppo di partigiani della brigata Mazzini, 26 aprile 1945; avevano appena liberato il paese costringendo alla resa forze della Brigata "Capanni" asserragliate nelle Scuole Elementari. Giuseppe Dalla Valle "Fumo" è il primo a sinistra, Flavio Pizzato "Serse" il secondo da destra."
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