La corretta identificazione del luogo di caduta del kittyhawk del Sgt. Dick McNab si è rivelata un vero e proprio giallo, a causa delle numerose incongruenze e anche strane "coincidenze" che si trovano sui rapporti ufficiale. Alla fine, solamente la ricerca sul campo ha potuto chiudere il cerchio e definire con esattezza la cornice storica.
Tutto parte dalla notizia di un aereo precipitato presso Tebano, a ca' Vernelli. Il testimone Pantera Giuseppe, che all'epoca aveva 9 anni, ricorda questi particolari: il grano era tagliato, probabilmente tra luglio e agosto - ora di caduta attorno all'ora di pranzo - i partigiani portarono via il pilota - l'aereo non prese fuoco, cadde sul pagliaio tra la case e il capannone.
Un secondo testimone, Valdere Enzo, riporta questo: Settembre probabile data di caduta - ora di caduta attorno a mezzogiorno - il pilota cadde oltre le colline e fu aiutato a scappare - l'aereo cadde da direzione Sud - Nord nel fianco della collina sotto ca' Vernelli - l'aereo non prese fuoco.
Una prima ipotesi formulata sulla base dei rapporti tedeschi sulla caduta degli aerei nemici si rivela purtroppo inesatta: si tratta di una segnalazione tedesca sulla caduta di uno spitfire il 27 settembre a Tebano; tale evento si mette in relazione con la perdita del Lt. Healey, 2° Sqn. SAAF, abbattuto esattamente il 27 settembre mentre era in missione sull'appennino Bolognese. Esiste però anche un altro rapporto tedesco inerente la caduta, sempre nella stessa data, di uno spitfire presso Bisano. Dal momento che quel giorno ci fu solamente la perdita del Lt. Healey, è risultato fondamentale verificare quale dei due documenti fosse corretto e quale viziato da un errore di copiatura. Il rapporto ME-2174 (fonte NARA) lascia ben pochi dubbi: il Lt. Sidney Healey, sudafricano, fu catturato presso Bisano, 6 km est di Loiano. A questo punto, la localizzazione esatta del luogo dove si era lanciato Healey era Bisano e non Tebano.
Una seconda ipotesi sull'identità del pilota caduto a ca' Vernelli prende corpo da un paio di rapporti alleati:
il 13 settembre il Lt. Manne, del 92° Sqn. Raf, viene colpito da Flak ed è costretto a lanciarsi 4 miglia sud di Faenza. Dove sia caduto il suo aereo è ancora un mistero, però la sua testimonianza è di grande aiuto in quanto riuscì ad eludere la cattura e a rientrare nelle linee alleate. Egli riporta che il 14 settembre, mentre si nascondeva e scappava verso sud-ovest, vide un kittyhawk in difficoltà: "The same afternoon we saw a P40 in trouble and the next afternoon a pilot of 250 Squadron joined our happy band".
Lo stesso giorno 14 settembre il pilota Lt McKechnie del 2° SAAF, durante la sua missione, vide un paracadutista lanciarsi approx. al punto M2325 ( Tebano ) ore 13 circa. Nel diario operativo del 92° Sqn. RAF, alla data del 23 ottobre, viene riportata interamente l'avventura e la fuga del Lt. Manne che, aiutato da partigiani locali ed abitanti del luogo, riuscì a ricongiungersi agli Alleati. Ecco la sua storia:
“"Dopo il salvataggio, sono atterrato sul lato di una collina dove alcuni contadini stavano arando. Sono venuti correndo verso di me e mi hanno aiutato a uscire dal mio paracadute. L'ho sganciato dalla vite in cui mi ero schiantato e l'ho nascosto sotto un pagliaio. Non potevo parlare l'italiano, così gli chiesi in inglese dove c'erano alcuni partigiani e indicarono in direzione sud verso le colline. Ho visto il mio aereo bruciare in una collina a circa un miglio di distanza, quindi ho pensato che sarebbe stato meglio andare avanti. Scesi per la collina nella direzione indicata dagli agricoltori. A metà della collina successiva mi sono fermato in una fattoria per dissetarmi e riposarmi e lì mi sono reso conto che stavo ancora indossando la mia Mae West. Dopo aver preso le razioni di emergenza, l'ho dato a un bambino piccolo. Un'anziana mi portò dell'acqua e dei vecchi vestiti che scambiai con quelli che indossavo; poi sono tornato in cima alla collina." Qui Eric è stato contattato da un contadino italiano che gli ha fornito una guida."Dopo circa due ore ci siamo fermati in una casa per il pranzo, ci hanno dato degli spaghetti, un paio di uova fritte, pane nero e vino. Non mi rendevo conto che per i prossimi dieci giorni avrei vissuto con spaghetti e pane nero. Dopo pranzo, un paio di giovani ragazzi partigiani che vivevano nella fattoria, presero in prestito due biciclette e con me sulla traversa partimmo, viaggiando un po' prima di fermarci in un'altra fattoria dove incontrai otto partigiani irti di pistole e bombe a mano. Dopo aver passato la notte in un fienile, partimmo alle nove del mattino successivo per il loro quartier generale. Arrivato li' alle tre, fui felice di trovare quattro americani - una parte dell'equipaggio di una Fortezza Volante e un soldato sudafricano che erano stati fatti prigionieri nel deserto. Ho dato loro le mie razioni di emergenza e ragazzo; avresti dovuto vederli entrare! Lo stesso pomeriggio abbiamo visto un P40 in difficoltà e il pomeriggio successivo un pilota del 250 Squadron si è unito alla "nostra banda felice".
).
Eric trascorse qui alcuni giorni oziando,"divertendosi" a seppellire le interiora di un bue che era stato ucciso per fare carne fresca, sbucciare le patate, tentando di fare segnalazioni agli aerei con uno specchio. Il quarto giorno due partigiani decisero di tornare alle loro fattorie vicino al fronte e fu deciso che sarebbe andato con loro.
“Partimmo alle tre del pomeriggio seguente, camminammo fino alle due del mattino quando dormimmo in una fattoria per alcune ore prima di ripartire alle sette. All'ora di pranzo lo stesso giorno arrivammo alle loro fattorie per trovare "l'inferno" sulle colline appena a sud di noi. Trascorsero qui due giorni senza incidenti, ma verso le sette del mattino del terzo giorno uno dei contadini entrò di corsa in casa gridando "Via" - che c'erano "Tedeschi" che salivano sulla collina. Afferrando le nostre cose, ci siamo precipitati giù per la collina e ci siamo sdraiati in un burrone. Dopo circa un'ora ci hanno segnalato di uscire. Sono uscito per primo, con l'intenzione di prendere delle castagne, quando alzando lo sguardo sulla collina a circa duecento metri di distanza ho visto trenta tedeschi fuori da una fattoria. Mi tuffai di nuovo nel fossato e dissi agli altri di non uscire perchè c'erano pochi cespugli o alberi per nasconderci. Dieci minuti più tardi le voci gutturali ruppero le nostre orecchie e alzando lo sguardo vedemmo circa dodici tedeschi camminare davanti a noi a non più di dieci metri di distanza. Il modo in cui non ci hanno visto sarà sempre un mistero. Decidemmo di non restare più nella casa, cosi' il contadino ci portò in una grotta che era ben nascosta dai cespugli. Qui siamo stati nascosti nei giorni seguenti e il contadino ci ha portato da mangiare. Poi alle sei di sera del settimo giorno, entrò nella caverna per dirci che c'erano degli americani in cima alla collina. Ha portato uno dei ragazzi su per la collina con lui e un'ora dopo sono tornati con una pattuglia americana, il nostro viaggio era finito. "
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