13 novembre 1944 - Beaufighter VIf Nr. KV931 - Fanano (MO)

Missing Air Crew Report: 416th Ni.Ftr.Sq.; Place of Departure Pisa, Italy; Target or intended dest. Area N. Florence ; Type of mission Patrol. 13 Nov 1944 Time 0546 hrs; Last know whereabouts of missing aircraft: 20 Miles northeast of Florence. Aircraft lost due to circumstances unknown. Beau Mk VIF AAF Serial Number KW931; Pilot Chapman, Franklin W. - Radar/Observer Foss, Floyd F.

LuftgauKommando Rapporto ME2414: 13 Nov 44 afternoon Beaufighter Cpt. CHAPMAN, Franklin Near La Spezia.

Il Beaufighter, presumibilmente colpito da flak, cadde presso Fanano, sull'Appennino modenese. Sia il pilota Chapman che il navigatore Foss riuscirono a lanciarsi e a toccare terra, anche se ebbero sorte diversa: Chapman fu immediatamente catturato e internato in Germania, Foss fu aiutato dai partigiani locali e già il 21 novembre successivo era rientrato al suo squadron.

Presso il Museo "Museo Monti della Riva" di Trignano di Fanano sono esposti alcuni reperti del beaufighter precipitato ed è possibile conoscere per intero la storia del navigatore Floyd Foss, salvato dagli abitanti del luogo.

Grazie ad Alessandro Gherardini del Museo Monti della Riva, a Stefano Ruggeri ed a Massimo Turchi per la condivisione della ricerca storica

Museo Monti della Riva

nelle due immagini il Capitano Franklin Chapman ed il 2nd Lt. Floyd Foss

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La salvezza oltre il fronte:La storia del co-pilota Philip Floyd Foss abbattuto nei cieli di Fanano il 13 novembre 1944 e salvato dai civili e dai partigiani locali

di Massimo Turchi

Alle ore 5,46 AM del 13 novembre 1944, la torre di controllo dell'aeroporto di Pisa registra l'ultimo contatto col Bristol Beaufighter Mk VIF, velivolo attrezzato per il volo notturno, infatti poteva disporre del radar AI Mark VIII. L'aereo fa parte del 414 Night Fighter Squadron, del 62nd Fighter Wing, appartenente alla 12th Air Force ed è pilotato dal capitano Franklin W. Chapman, che è anche osservatore radio, mentre il secondo tenente Floyd Philip Foss ricopre l'incarico di osservatore radar. Quella notte il velivolo si trova a quota 10.000 piedi (poco più di 3.000 m) quando, probabilmente, viene colpito dalla contraerea tedesca posizionata nella zona di Sestola. L'aereo perde quota molto rapidamente e quando arriva a 2.000 piedi (poco più di 600 m) Foss dice al pilota di lanciarsi, poi si butta, subito seguito da Chapman. Il velivolo si schianta sullo sperone roccioso poco sotto l'attuale strada che conduce a Serrazzone, nella pineta, vicinissimo al fiume Leo, producendo un gran fragore. Nel frattempo i due uomini dell'equipaggio scendono pian piano sul paese di Fanano. Chapman atterra in piazza Corsini e il suo paracadute rimane impigliato ai fili della luce, mentre Foss atterra nella piana dietro la chiesa plebanale. Ovviamente i tedeschi hanno udito lo schianto del velivolo e immediatamente hanno iniziato la ricerca dei piloti, non solo, ma hanno stretto un cordone di sicurezza attorno ai resti dell'aereo. Chapman viene subito localizzato e catturato. Foss è più fortunato, infatti non viene individuato, e così ha il tempo di recuperare il paracadute e infilarsi nella prima stradina che vede e che, secondo lui, lo potrebbe portare fuori dal paese e s'incammina per raggiungere la borgata della Valdicella. Quando si sente sufficientemente lontano dal paese, nota una fogna e vi nasconde tutto quello che può essergli d'ingombro: il paracadute, l'imbrago, il respiratore, la cuffia e anche il giubbotto, ma nella fretta perde la torcia. Infine, si nasconde al riparo dell'argine del fosso del Re (oggi coperto, vicino alle scuole), poco distante dalle case della Valdicella. A questo punto entra in scena Renato Pellegrini, abitante della Valdicella, il quale, mentre sta andando al lavoro, incappa nella torcia di Foss e d'istinto la raccoglie. La sera, quando rientra a casa, nei pressi del luogo dove aveva trovato la lampadina, sente un rumore e l'accende: vuole capire che tipo di animale può essere stato a provocare quel rumore, invece scopre l'aviatore Foss che accusa un dolore alla gamba e non è in grado di camminare. Probabilmente Foss, durante l'atterraggio deve essersi procurato una distorsione al ginocchio, e non solo prova dolore, ma fa molta fatica a rimanere in piedi. Renato, viste le condizioni dell'uomo, decide di caricarselo sulle spalle e lo porta a casa sua. Quella sera Foss mangia con la famiglia Pellegrini e la cena è composta solo da caldarroste. Vista l'ora tarda, rimane a dormire con loro. Nel frattempo, lo stesso Renato è andato ad avvertire due partigiani fananesi: Gioacchino Rocchi e Adelmo Muzzarelli, gli unici della formazione di Fanano che erano rimasti in paese, e racconta loro la situazione. I due non perdono tempo e il mattino presto, nascondono Foss in una grotta, poi si mettono alla ricerca di un nascondiglio più sicuro e soprattutto lontano dal paese, possibilmente a ridosso del fronte che dovranno passare il prima possibile. Viene scelta la borgata di Ca' Baroni di Fellicarolo, zona riparata e non occupata dai tedeschi che presidiano la Linea Gotica, il capo famiglia si chiama Mansueto Corsini e ha otto figli: sette ragazze e un maschio, che è anche il più piccolo. Adelmo, Gioacchino e Foss (ristabilitosi) partono la mattina presto e, tagliando per i campi e passando lontano dalle case, arrivano a Ca' Baroni. Qui l'aviatore rimane il tempo necessario ai partigiani per organizzare il passaggio del fronte, attendendo il momento più favorevole, ovvero quando la postazione del passo del Lancino non è presidiata. La notte del 17 novembre, il gruppo, composto da quattro fananesi, più Foss, s'incammina verso il passo del Lancino, dove i pendii sono già innevati. Durante la salita, poco prima della cima, un ex-carabiniere, passato coi partigiani, scivola lungo un ripido canalone, per fortuna non si fa nulla, ma questi, probabilmente stremato, rinuncia a passare il fronte e torna indietro. Il resto del gruppetto, il più velocemente possibile e col massimo silenzio, oltrepassa il passo del Lancino e raggiunge le linee americane al Melo, dove vengono presi in consegna da soldati americani e condotti al Quartier generale di Cutigliano, che si trova presso l'albergo Sichi (oggi Miramonte). Subito Foss viene separato dai partigiani e i tre non si rivedranno più. L'aviatore, dopo aver rischiato di essere considerato una spia dagli stessi americani, perchè non sa rispondere a nessuna delle domande sul campionato di football americano, il giorno seguente viene salvato dal suo superiore, che nel frattempo era arrivato da Pisa. Solo il 21 novembre, Foss tornerà di nuovo in forza alla propria squadriglia, mentre Gioacchino prima, Adelmo, poco dopo, si uniscono al resto dei partigiani di Fanano che avevano passato le linee verso la metà di ottobre, unendosi alla Brigata Costrignano e con essa combatteranno sullo Spigolino e nell'attacco finale a Cima Tauffi, prima di entrare in paese il 19 aprile 1945. Per molti anni Gioacchino e Adelmo ci hanno chiesto di trovare il pilota americano che avevano salvato, ma non ricordavano correttamente il nome, infatti, dicevano che si chiama Philip Cross, comunque l'assonanza è evidente. Solo l'anno scorso Stefano Ruggeri di Bologna, non solo ha trovato i documenti dei rapporti della missione coi nomi dei piloti, ma è anche riuscito a mettersi in contatto con la famiglia e in particolare con una delle tante figlie: Annie Carden Foss. All'inizio dello scorso giugno, Annie e il marito sono venuti a Fanano a vedere i luoghi dove suo padre è stato abbattuto e conoscere le famiglie dei due partigiani. Durante l'incontro pubblico Annie ha esordito con la frase: "Se oggi sono qui, lo devo al coraggio di due persone: Adelmo Muzzarelli e Gioacchino Rocchi e alla famiglia che lo ha ospitato". Purtroppo della storia della famiglia Pellegrini siamo venuti a conoscenza solo dopo che Annie era ripartita.

Nelle immagini, Annie Foss con il marito in visita al Museo e in compagnia delle famiglie Muzzarelli e Rocchi.

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