Alle 14,45 decollarono da Jesi sei Kittyhawk del 3° Sqn. RAAF per colpire con bombe da 500 libbre il ponte della Strada Statale Adriatica sul fiume Savio. La formazione, guidata dal F/L Hooke, attaccò il ponte da sud verso nord e fu contrastata da alcune batterie contraeree di medio calibro posizionate lungo la via. Durante la picchiata venne colpito il Kitty nr. FX664 del W/O Raymond Faria che non fu visto lanciarsi. L’aereo precipitò verso nord cadendo circa a 2 km dall’obiettivo. Ignoto rimase il destino del W/O Faria che fu dichiarato disperso.
Per alcuni mesi del pilota non si seppe nulla, complice anche l’avvicinamento del fronte: solamente con la liberazione dell’area poterono iniziare le ricerche. Il 23 dicembre, il cappellano Padre Bob Davies ne ritrovò i resti con l'aiuto di un abitante del luogo. Riportiamo la relazione di Padre Davies: “Dopo aver a lungo cercato e chiesto notizie, trovai un Contadino Italiano GIAMBO PAOLO ARGINE SINISTRI SAVIO RAVENNA che era a conoscenza di un caccia precipitato in aperta campagna; nel tentativo di raggiungere il relitto era stato oggetto di numerose raffiche d’arma da fuoco da parte dei tedeschi. Quando alcuni giorni dopo si era potuto avvicinare aveva rinvenuto il corpo del pilota, ma non aveva trovato alcun titolo di riconoscimento, libretto, piastrine, ecc. Egli descrisse le caratteristiche fisiche del pilota che coincidevano esattamente con quelle di Faria. Mi disse che aveva seppellito il pilota con i suoi indumenti e gli era sembrato che fosse stato mortalmente ferito alla testa. Inoltre aggiunse che aveva trattenuto il giubbotto di salvataggio dove riteneva di aver letto un nome o qualcosa di simile; quando me lo diede riconobbi il MAE WEST (giubbotto gonfiabile di salvataggio, nda) sul quale il nome “FARIA” era perfettamente leggibile. Riportai l’oggetto al 3° Squadron. Paolo poi mi accompagnò sul luogo che raggiungemmo con molta difficoltà a causa del fango. Usammo anche una barca. Trovai i resti di un caccia che immediatamente riconobbi appartenente al 3° Squadron grazie al disegno della Croce del Sud sul timone di coda (parte che ho riportato allo Squadron per l’identificazione). Paolo poi mi mostrò la tomba che aveva scavato nei pressi e dove aveva sepolto il pilota”.
Non esistevano più dubbi sul destino del W/O Raymond Faria; il mese successivo fu esumato per essere traslato al Ravenna War Cemetery. In quell’occasione venne fatta un’ulteriore ispezione del velivolo per verificare la matricola DR M2.43905 B del motore. I rottami furono poi abbandonati sul posto e lasciati all’immancabile opera di demolizione e recupero da parte degli abitanti. Sul luogo dell’impatto, raggiunto grazie alla disponibilità ed all’aiuto del sig. Martino Laghi di Savio, abbiamo trovato molti resti e pezzi di alluminio.
Il profilo rappresenta un Kittyhawk IV del 3° Sqn. RAAF (Sqn. Code "CV").