Nella giornata di sabato 7 ottobre 2017, l'Associazione Aerei Perduti Polesine ha svolto le operazioni di recupero di un caccia P-40 "Kittyhawk IV" del 250 Squadron RAF precipitato negli ultimi mesi di guerra in prossimità del paese di Raccano (RO). Fino all'ultimo è stato impossibile dare un'identità certa ed una storia al pilota inglese che mori' precipitando con il suo aereo durante un'azione di attacco a nord del fiume Po. Ma, a scavo ultimato, per gli storici di Aerei Perduti Polesine non esistono più dubbi su quel che accadde 73 anni fa, in una soleggiata giornata di dicembre. In un terreno agricolo in Via Raccano, presso Canaro, di proprietà dei Piovan, precipita un caccia. Sono in pochi ad assistere all'evento, pochissimi coloro che ancora oggi possono raccontarlo. E' una giornata soleggiata, un boato improvviso, nel cielo azzurro non si staglia alcun paracadute. Un pilota cade con il suo aereo. Chi era alla guida di quel caccia? Quale la missione di quel giorno? La risposta a questo mistero viene dalla comparazione tra documenti d'archivio ed i risultati dello scavo effettuato sabato scorso sotto la direzione dell'archeologo Dott. Davide Mengoli, dello storico Enzo Lanconelli e del coordinatore Alessandro Romanini. E' il 2 dicembre 1944. Quel giorno il 250° Sqn. RAF inviò una formazione di 11 Curtiss P-40 "Kittyhawk" per bombardare il ponte ferroviario di Arquà Polesine. Mentre i P-40 si dirigevano verso l'obiettivo, il ponte fu distrutto da un altro Squadron e così la formazione ricevette l'ordine di ripiegare su un obiettivo secondario, il tratto ferroviario che si trovava tra Arquà e Ferrara. Giunti sul nuovo target, la formazione iniziò l'azione di bombardamento, ma nessuno dei piloti presenti si accorse che il Sgt. James Funnell era sparito. Egli fu visto per l'ultima volta dai suoi compagni mentre si dirigevano verso l'obiettivo ma, solamente quando i caccia si raccolsero dopo l'azione, fu notata la sua assenza. Il bombardamento fu contrastato dalla contraerea tedesca (20 e 37 mm). Nessun pilota del 250° Sqn. osservò fumo, incendi, o sagome di un aereo atterrato nelle campagne intorno. Il pilota ventenne parve svanito nel nulla e non fece mai ritorno all'aeroporto di Fano da cui era decollato. Durante le fasi di recupero dell'aereo, sempre più chiara è apparsa agli storici e ai ricercatori dell'associazione la dinamica del crash: già dall'inclinazione e dalla distribuzione dei frammenti avio presenti nel sottosuolo è stato possibile individuare la provenienza del caccia, nord-ovest, ma anche la violenza dell'impatto, che è avvenuta a grande velocità. Pezzi avio sono stati rinvenuti fino ad una profondità di circa 6 metri. L'aereo, contrariamente a come accade di solito, ha colpito il terreno prima con un'ala poi con il motore. Entrambi sono sprofondati nel terreno, frantumandosi in più parti. L'opera di estrazione dei pezzi, effettuata dalla ditta Lazzarin di Rosolina, ha messo in luce molte componenti strutturali e meccaniche del Kittyhawk IV nr. FX793. L'assenza di elementi riconducibili al pilota confermano definitivamente che si tratta di Funnell. Il 27 febbraio 1946 fu trovato il luogo di sepoltura del corpo di Funnell nel cimitero di Polesella. Ora il pilota nativo di Earlswood (Surrey) UK, riposa al Padua War Cemetery.