Ventisei Macchi MC 205 V del 1° Gruppo Caccia dell’A.N.R. decollarono su allarme per intercettare una grossa formazione di bombardieri alleati che rientravano da un’incursione su Bologna (per motivi ignoti l’allarme venne dato in ritardo). Il contatto visivo avvenne sul cielo tra Rimini e S. Marino: il 1° Gruppo era partito al completo, al momento del contatto la 2° Squadriglia volava a quota superiore per garantire protezione alla 1° e alla 3°. In zona era giunta una formazione di Messerchmitt Bf109 del I/77 JG decollata da Ferrara, questa parve disporsi per prepararsi a condurre l’attacco insieme agli italiani. In coda alla 2° Squadriglia, nell’ultima sezione di tre velivoli il Serg.Magg. Petrignani si accorse della manovra e avvisò a gesti il proprio comandante Ten. Guidi che accennò di proseguire. Invece i Macchi furono investiti da un intenso fuoco: i piloti tedeschi li avevano scambiati per Mustangs della scorta. La diffidenza di Petrignani gli permise di salvarsi la vita, infatti non aveva mai perso d’occhio i Messerschmitt e con una violenta affondata riuscì a sottrarsi al fuoco. Il Ten. Guidi tentò con un improvviso rovesciamento di togliere i suoi uomini dalla linea di tiro, la manovra però riuscì solo in parte: gli aerei del M.llo Pietro Salvatico e del S.Ten Luigi Bandini precipitarono dopo essere stati colpiti; il gravissimo errore tedesco costò la vita ai due validi piloti italiani. Avvisato per radio di quanto era successo, il comandante del Gruppo Magg. Visconti ordinò l’immediato rientro a Reggio Emilia. I piloti tedeschi responsabili vennero sottoposti a corte marziale. Si concludeva così un episodio grave e avvilente per i piloti e il personale dell’A.N.R.
La ricostruzione di questa triste vicenda bellica non è stata facile, complice la vicinanza temporale dello scontro avvenuto il giorno prima sui cieli di Rimini e Coriano e la gravi imprecisioni dei documenti ufficiali, in primis le comunicazioni del Capo della Provincia. Fra tutte le testimonianze, molte delle quali confuse e poco attendibili, ne sono emerse alcune attendibili che hanno collocato lo scontro sui cieli a sud di S.Marino, nel Montefeltro. Prezioso è stato l'aiuto del Sig. Daniele Celli di Rimini e del Dr. Daniele Cesaretti di S.Marino, che di fatto hanno condotto con successo le ricerche. I due crash-sites sono stati ritrovati nel Montefeltro: il Macchi del S.Ten Bandini cadde presso Monte S.Paolo, mentre l'altro, quello del M.llo Salvatico, si fracassò sul fianco roccioso di una collinetta tra Monte Copiolo e Monte Cerignone, seminando pezzi per un vasto raggio.