La notte tra il 10 e l'11 aprile 1944 quattro SM79 del Gruppo Aerosiluranti Buscaglia, decollati da Perugia, tentarono un'azione contro il naviglio alleato nel mare di Anzio-Nettuno. Il testo che segue è tratto dall'opera di Nino arena "L'Aeronautica Nazionale Repubblicana" - Ermanno Albertelli Editore: "Il 10 aprile (...) il Cap. Faggioni disponeva di 5 velivoli efficienti per portare a termine la prevista azione offensiva. Vennero presecelti i piloti e gli specialisti per gli equipaggi che furono così composti: B1-06 Cap. Faggioni, S.Ten Gilardi, Serg. Magg. Scaramucci, 1° Av. Pianticelli, 1° Av. Gianni. B1-06 Cap. Valerio, M.llo Jasinski (in foto),1° Av. Vio, Av. Sc. Ferrigno, Av.Sc. Gamba, Av. Sc. Roda. B2-07 Ten. Bertuzzi, Asp. Bellucci, Serg. Loretti, 1° Av. Cerino, 1° Av. Apicella. B2-02 Ten. Sponza, S.Ten, Giuliani, Av. Sc. Facchin, Av. Sc. Aghito, 1° Av. Traditi. B1-02 Ten. Pandolfo, M.llo Moschi, Av. Sc. Chiello, 1° Av. Raja, Av. AU Giroldi. Stabilite le modalità d'azione e i relativi ordini operativi, i 5 aerei lasciarono il decentramento alle 22 precise per portarsi alla testata della pista per le operazioni di decollo, in fase di rullaggio il B1-02 capitò in una buca e danneggiò il carrello lato destro. I danni subiti gli impedirono di prendere parte all'azione. Alle 22,15, i 4 trimotori superstiti erano in volo verso il mare in direzione di Civitavecchia sulla rotta Orvieto-Viterbo-Capo Linaro-Ponza. Nonostante le misure prese nella rotta di avvicinamento per evitare l'intercettazione radar, i velivoli giunsero nella zona che si trovava già in stato di allarme con i riflettori che sciabolavano nel cielo e i caccia notturni in volo di sorveglianza. Un violentissimo e preciso tiro contraereo accolse gli aerosiluranti al momento del loro arrivo nella zona di attacco. Partiti con decisione sulle navi avversarie, tre siluri su quattro raggiusero i bersagli, fra i quali si trovava un piroscafo da 5000 tonn. L'aereo di Faggioni, colpito dal tiro delle navi ormeggiate nella rada e dalle batterie terrestri si abbatteva lateralmente e, privo di controllo, s'inabissò a candela nel mare distruggendosi nell'impatto con la superficie. Il velivolo di Sponza venne gravemente colpito e fu costretto ad un ammaraggio di emergenza che comportò la cattura dell'equipaggio salvatosi miracolosamente sul battellino. Il Cap. Valerio e il Ten. Bertuzzi sfuggirono zigzagando al tiro contraereo filando a massima velocità verso il mare aperto, poi con una deviazione a NE si rimisero in rotta per rientrare al campo base di Lonate. Alle 02,43, dopo circa 5 ore di volo, Bertuzzi giunse a Lonate dove con l'ausilio del Gonio campale, atterrò regolarmente dopo aver superato una zona temporalesca fortemente perturbata. Era l'unico superstite della sfortunata azione! L'aereo del Cap. Valerio che aveva incappato in una bufera atmosferica, rimase gravemente danneggiato e non più controllabile si rovesciò, precipitando al suolo nei pressi di Medesano di Salsomaggiore. Solo il M.llo Jasinski riusciva ad abbandonare il velivolo e a salvarsi col paracadute, rimanendo però ferito seriamente al momento dell'atterraggio. Questa la scarna relazione che fece il Ten. Bertuzzi sulla sfortunata azione: At Stato Maggiore Aeronautica - P.d.C. 875 11.4.1944 - Gruppo Aerosiluranti Buscaglia - Giorno 10 aprile et ore 22,15 quattro velivoli SM.79 bis hanno decollato da Aeroporto trampolino per effettuare azione di siluramento nota località - Attacco est stato effettuato tra ore 23,45 at ore 24. Siluro est stato lanciato contro piroscafo da circa 5000 tonnellate. - Sono stati osservati altri due scoppi di siluro. Reazione contraerea violentissima da parte di unità da scorta e da guerra di protezione - Da informazioni pervenute velivolo SM.79 bis MM. 23852 equipaggio: Capitano Valerio Giuseppe, Mar.llo pil. Jasinski, 1° Av. motor. Vio, Aviere Sc. Marcon, Aviere Sc. arm. Gamba et 1° Aviere fot. Roda, est precipitato località Medesano presso Salsomaggiore (Parma). Maresc. pilota Jasinski Enrico non gravemente ferito, resto dell'equipaggio deceduto. Indirizzi famiglie già comunicati Segreteria Stato Maggiore. Non ancora accertato rientro altri due velivoli - Un velivolo ha atterrato regolarmente su Aeroporto Lonate at ore 2,43."
Il Savoia Marchetti del Cap. Valerio precipitò a poca distanza dall'abitato di Medesano in località "Le Ghiaie" dove bruciò furiosamente per tutta la notte. In paese è rimasto il ricordo del cratere nel campo e del ritrovamento di tre salme. I rottami del velivolo, sparsi per un centinaio di metri, vennero recuperati dalle forze dell'ordine e dagli abitanti del luogo.
Nell'agosto del 2004 il Comitato Storico Agmen Quadratum, con l'aiuto dell'Associazione Alpini di Medesano, ha effettuato le prime ricerche sul luogo dell'impatto del Savoia Marchetti. Era infatti possibile che non tutti i resti del velivolo fossero stati all'epoca recuperati e che ancora qualcosa si celasse nel sottosuolo. Gli scavi del luglio 2008 effettuati dalle associazioni "Tracce di storia" ed "Agmen Quadratum" hanno portato alla luce, oltre a vari frammenti del trimotore, una pala dell'elica perfettamente conservata.