16 dicembre 1943, Codevigo (PD), zona dell’Oasi “Cà di Mezzo”: 2nd Lieutenant PITRE Eugene Norbert Junior - Lockheed P-38 G-15-LO “Lightning”, Ser. No. 43-2379 [1]

Ricerca di Elena Zauli Delle Pietre, Enzo Lanconelli e Fabio Chinellato.

Nato nel 1920, di Eugene Norbert Senior e Beulah Pitre, residente a New Orleans, Louisiana, USA.

Matricola O-749051, 2nd Lieutenant del 14th Fighter Group, 37th Fighter Squadron dell’USAAF.

Deceduto in combattimento a 23 anni il 16 dicembre 1945, precipitando nel fiume Bacchiglione.

Pitre deve essere stato da sempre un appassionato del volo visto, che molto prima che gli Stati Uniti entrassero nel secondo conflitto mondiale, a settembre del 1940 decise di arruolarsi nell’aviazione militare per frequentare la scuola per meccanici d’aereo presso la base aerea di “Barksdale Field”.

Successivamente ottenne il trasferimento agli “Aviation Cadets”, per completare il suo addestramento come pilota, perfezionando la sua formazione prima alla “Cal-Aero Flight Academy Ontario” e infine presso la base di “Williams Field”, dove fu promosso al grado di “2nd Lieutenant” come pilota di P-38 “Lightning”.

Nell'agosto del 1943, partì per l'Algeria e la Tunisia, iniziando da qui le prime missioni di guerra, successivamente, via via che gli Alleati risalivano la penisola Italiana, si spostò in Sicilia, poi in Sardegna e infine in Calabria, a Foggia da dove operò come scorta ai bombardieri fino alla sua ultima missione del 16 dicembre 1943. [2]

Il 16 dicembre è un giornata fredda, ma limpida, la giusta condizione atmosferica per i sessantanove bombardieri del 2nd, 99th e 301st Bomb Groups dell’USAAF, per sganciare alle ore 12:30 le bombe sullo scalo ferroviario di Padova e la zona industriale adiacente [3], colpendo il treno rapido fermo alla stazione e i quartieri limitrofi, in particolar modo quello dell’Arcella, causando circa 400 morti e 500 feriti.

I bombardieri erano scortati da quarantacinque caccia P-47 del 325th Fighter Group e da ventitré caccia P-38 del 14th Fighter Group, che prima di giungere su Padova, affrontarono venti caccia Bf 109 del JG53 (Jagdgeschwader 53 → 53º stormo caccia) della Luftwaffe, con il risultato di perdere un solo caccia, il P-38 di Pitre. [4]

Il 2nd Lieutenant WILCHINS Paul, dello stesso Squadron di Pitre, racconta che poco prima di giungere su Padova furono attaccati dall’alto dagli aerei nemici; per evitarli manovrarono prima a destra e subito dopo a sinistra, la manovra però scompigliò la formazione facendogli perder di vista il caccia di Pitre. Qualche minuto dopo vede un P-38 scendere a spirale a sud-est di Ariano (RO), senza far nessun manovra per uscire dalla situazione e anche di questo perde le tracce; al rientro l’unico che mancava era Pitre e quindi ipotizzò che fosse proprio il suo il Lightning visto precipitare a spirale.[5]

Ad abbatterlo furono due piloti tedeschi dello JG53, il Feldwebel FIESELER Gerhard e l’Unteroffizier MHÜLER, che dichiararono di aver abbattuto un P-38 a sud di Padova. [6]

Parte della battaglia aerea si svolse anche sulla zona di Piove di Sacco e paesi limitrofi dove caddero bombe che danneggiarono alcune case e strade, come spiegò il comandante dei Carabinieri di Piove di Sacco, Maresciallo Maggiore Abbondati Silvio, nel rapporto spedito al Comando gruppo Carabinieri di Padova, aggiungendo: “Nella stessa circostanza un apparecchio di nazionalità americana, che si ritiene da caccia, in duello aereo veniva colpito da caccia germanica e precipitò nel fiume Bacchiglione e precisamente in località Argine Destro a circa tre chilometri dalla frazione Brenta del Comune di Correzzola. Poiché il velivolo è completamente sommerso nell’acqua è da ritenere che il personale sia tutto perito… Sarebbe necessaria ed urgente la rimozione dell’apparecchio stesso perché ostacola in quel punto la navigazione delle barche da carico.” [7]

Don Alessandro Vendrasco, parroco di Conche, nella cronistoria annota: “16 dicembre 1943. Oggi alle ore 12:15, seconda incursione aerea nel cielo di Conche, vennero numerati oltre un centinaio di aeroplani da caccia e bombardamento. L’aria venne impegnata nel cielo di Conche con raffiche a mitraglia, la popolazione spaventata fuggiva per la campagna. È precipitato un aeroplano nel fiume Bacchiglione e fu immerso. Lo scrivente si portò subito sul posto ad impartire l’assoluzione sotto condizione ai poveri caduti immersi pure nell’acqua”. [8]

Ancor più precisa sulla sorte di Pitre è la relazione spedita alla Diocesi di Padova da don Pietro Trombetta, parroco di Santa Margherita di Calcinara [nda – Dal 1966 solo Santa Margherita]. “Il 16 dicembre 1943, fu abbattuto un aeroplano che cadde nel fiume Bacchiglione tra Falasco-Orsato. La piastrina, trovata addosso al pilota portava: «Pitre E. N., O-749051-T43, Mrs B Pitre – 4266 Magazine ST – New Orleans LA. C. ». Il pilota, estratto in pezzi dall’acqua, fu sepolto in questo cimitero il 26 gennaio 1944”. [9]

Elena Zauli delle Pietre ed Enzo Lanconelli hanno svolto una ricerca interrogando gli abitanti della zona, dalla quale è emerso che il “Lightning” di Pitre si piantò nel bel mezzo del Bacchiglione in un punto del fiume, accanto all’Oasi “Cà di Mezzo”.

NOTE AL TESTO

[1] – National Archives and Records Administration (NARA), 8601 Adelphi Road, College Park, USA Documento “Missing Air Crew Report” (MACR) No. 2079 – Contiene i rapporti, i documenti e le testimonianze sui fatti accaduti a pilota.

[2] – Sito - https://www.fold3.com/.

[3] – Libro “Fifteenth Air Force against the Axis” di Kevin A. Mahoney, 2013 (ed. The Scarecrow Press Inc, UK) Pag. 27.

[4] – Vedi nota [2]

[5] - (MACR) No. 2079 Vedi nota [1]

[6] - Libro “Jagdgeschwader 53. vol.2 May 1942 - January 1944” di Jochen Prien, Pag. 711.

[7] – Archivio di Stato di Padova - Fondo Prefettura: Rapporto della sezione Carabinieri di Piove di Sacco del 20 dicembre 1943, Protocollo 13/39, Oggetto: Incursione aerea nemica.

[8] – Libro “Terra di confine. Conche e Valli nel Novecento” di Enrico Baruzzo, 2016, Pag. 74.

[9] – Libro “Guerra e Resistenza. Le relazioni dei parroci della Provincia di Padova”, di don Pierantonio Gios, 2007, (Editrice Pliniana) Pag. 123.

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