Durante un volo notturno lungo la costa adriatica, i W/O James e Sgt. McGibbon del 255° Sqn. RAF a bordo del loro Beaufighter videro nel loro radar un aereo nemico; dopo averlo inseguito riuscirono a colpirlo con numerose raffiche. Il velivolo, uno Ju 188 F-1 del 6.FAGr/122 W.Nr. 280229 F6+FP, precipitò alle 4,10 del mattino in un campo agricolo nei pressi della frazione di Borella. Lo schianto, che destò tutti gli abitanti della zona, fu tremendo, i pezzi dello Junkers furono proiettati per centinaia di metri. L’intero equipaggio perì: si trattava del pilota Uffz. Gunther Rissmann, l’osservatore Uffz. Otto Wieland, l’operatore radio Ogefr. Hinrich Stelling e il mitragliere Uffz. Georg Weide. I resti del velivolo, accatastati dal contadino presso il luogo dell’impatto, furono successivamente visionati dal Field Intelligence inglese alla ricerca di tecnologie avanzate in quanto l’aereo era dotato di radar per la caccia notturna FuG 200 ASV e FuG 216 R (da “Air War Italy” di Nick Beale, Ferdinando D’Amico e Gabriele Valentini).
Ciò che rimaneva del velivolo, ancora nel sottosuolo, è stato recuperato nel febbraio 2005 dal Comitato Storico Agmen Quadratum. Nelle immagini sono riconoscibili un cilindro del motore BMW 801 ed il coperchio di chiusura della presa Revianschlussdose FL32623.