In una terribile notte, il maltempo causò la perdita di ben sei Liberator del 205° Bomber Group della RAF impegnati in aviolanci alle formazioni partigiane del nord Italia. Nella tarda sera del 12 ottobre, dalla base di Celone in Puglia, decollarono venti Liberator divisi in quattro gruppi con destinazione nord Italia. presso le Alpi i velivoli incontrarono un violento maltempo con copertura nuvolosa totale, tale che solamente tre riuscirono ad effettuare i previsti aviolanci scendendo di quota e volando molto al di sotto della quota di sicurezza. In quella sfortunata missione sei velivoli andarono perduti: si trattava dei nr. KG874, KG875, KG999, KH154, KH158 del 31° Sqn. SAAF e KH239 del 34° Sqn. SAAF; in totale, 48 aviatori non rientrarono mai da quella terribile notte.
Il Liberator nr. KG875 del 31° Sqn. SAAF, pilotato dal Capt. L. Von S. Beukes, precipitò nel vallone Arlens, sulla montagna che separa la Val Chiusella dalla Val Soana, in provincia di Torino. Le salme degli aviatori vennero in seguito recuperate ed inumate presso il Milan War Cemetery. Il Liberator venne pian piano smantellato dagli abitanti. Restano sui fianchi della montagna muti rottami a testimoniare quella tragica notte.
Le immagini sono state scattate durante una ricognizione effettuata in alta montagna nel 2006 da Luigi Bovio di Brosso, che si sta adoperando per la ricostruzione storica di quegli eventi. Complessivamente, tra la Val Soana e la Val Chiusella, durante il conflitto caddero tre velivoli alleati. Oltre al suddetto B-24, il 16 luglio 1943 fu abbattuto da flak il Mosquito DK431 dei F/O Mann e Licquorish del 540° Sqn. RAF ed il 12 settembre 1944 precipitò l'Halifax BB422 del 148° Sqn. RAF.