Lo Stuka fu abbattuto dal Beaufighter VI F nr. ND170 del 600° Sqn. RAF dei F/L Stewart W. Rees e F/O G. Beaumont. Le informazioni ed il testo che seguono sono tratte dal volume “Ghost Bombers” di Nick Beale e riguardano la perdita dello Junkers 87 D-5 W.Nr.140747 “E8+KK” del 2./NSGr.9 avvenuta alle 20,40 del 22 dicembre 1944: “Dopo aver perso un contatto con un precedente Ju87, Rees e Beaumont ripresero il pattugliamento aspettando un quarto d’ora prima di un nuovo allarme. Avvertiti per un nuovo obiettivo, tornarono verso il faro a terra a nord di Bologna dove sembrava che un aereo avesse compiuto orbite prima di dirigersi verso sud. Dopo un contatto radar e visivo con un aereo nemico che ondeggiava dolcemente in salita a 130 miglia orarie, Rees aprì il fuoco con cannoni e mitragliatrici colpendo appieno lo Ju 87 che prese immediatamente fuoco. Lo seguì in caduta attraverso un sottile strato di nubi e lo vide nitidamente colpire il suolo a 16 miglia nordovest di Forlì”. I due aviatori tedeschi non si salvarono: erano il Fw. Edgar Gerstenberger, pilota, e il Gefr. Hans Mechlinsky, navigatore, che stava sostituendo l’Ogefr. Werner Lotsch ancora convalescente: Gerstenberger aveva avuto un precedente incidente aereo il 30 settembre 1944 quando, a causa di un guasto alla pompa di benzina, era precipitato presso S. Felice sul Panaro colpendo in pieno una casa. Subì un leggero trauma cranico e ritornò a volare quasi subito mentre Lotsch restò inabile fino al 2 gennaio 1945. Dopo la sua morte la pistola di Gerstenberger fu consegnata a Lotsch con i colpi esplosi all’interno, a testimonianza del calore sviluppatosi nel rogo dell’aereo.
Nelle immagini al centro è riconoscibile l'interruttore FL32329.