Alle 15,35 decollarono da Fano dieci Mustang del 3° Sqn. RAAF per effettuare il terzo attacco del giorno contro il ponte della S.S. 16 sul fiume Senio presso Alfonsine. Per l'azione i cacciabombardieri avevano caricato complessivamente 16 bombe da 1000 libbre e 4 da 500. Il bombardamento venne effettuato da sudest, gli aerei sganciarono seguendo il tracciato della strada e ottennero una eccellente concentrazione. Il leader F/L Hodgkinson osservò il risultato e rilevò che il ponte era stato seriamente danneggiato, ricevendo due colpi diretti al centro e nella rampa di accesso meridionale. Inoltre una casa era crollata e le macerie ostruivano completamente la sede stradale. Una bomba sganciata precocemente fu vista esplodere prima del fiume, in territorio alleato, ma non furono registrati danni. Una perdita avvenne invece fra gli attaccanti: il Mustang III nr. KH615 del F/O Vincent Maxwell Thomas che stava volando a circa 2000 piedi di altezza fu visto precipitare in vite verso est forse a causa della reazione contraerea tedesca consistente in sporadiche raffiche da 20 mm. L'aereo terminò la sua caduta a circa 1 km di distanza in un campo minato situato tra il Canale Naviglio e il Fosso Vecchio, dove si incendiò. Non fu visto nessun paracadute aprirsi, e conseguentemente Thomas fu considerato disperso. Tale rimase fino alla fine della guerra, quando l'11 maggio 1945 il cappellano Padre Fred McKey si mise alla sua ricerca e ne ritrovò i resti sul luogo di caduta.
L'operazione di ricerca di Padre McKay fu documentata da tre scatti del fotografo di guerra Laurence Craddock Le Guay conservati all'Australian War Memorial.